sabato 30 gennaio 2010

Presentato il nuovo Programma regionale durante i lavori della XII Conferenza per la montagna


A Zocca (Modena) si è svolta la XII Conferenza regionale della montagna: l´iniziativa ha fatto il punto sulle politiche per rafforzare i territori dell’Appennino e sul Programma regionale per la montagna.
Come ha evidenziato l´assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli, il Programma investe 100 milioni di euro ed è uno strumento fondamentale per dare seguito all’impegno della Regione a favore della montagna come luogo strategico dello sviluppo regionale.
Nel corso della Conferenza è stato approvato un ordine del giorno per il Governo in cui si chiede di finanziare il Fondo nazionale per la montagna e di disporre la sospensione per l’anno 2010 dei tagli.

"La Regione Emilia-Romagna sta approntando un Piano da oltre 100 milioni di euro a sostegno della montagna. Lo faremo proseguendo sulla strada intrapresa in questi anni ma rilanciando un modello di sviluppo armonico e sostenibile che deve accompagnarsi all’efficienza e ad una forte strategia unitaria che unisca tutti i soggetti pubblici e privati interessati”. È questo quanto ha sottolineato l’assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli intervenendo a Zocca (Mo) durante i lavori della XII Conferenza della montagna.
Il convegno ha fatto il punto sulle politiche si questi anni per rafforzare i territori dell’Appennino (oltre il 41% del territorio regionale, con 125 Comuni montani in cui gli oltre 421 mila abitanti rappresentano il 10% della popolazione regionale) e sul Programma regionale per la montagna approvato nelle scorse settimane.
Nel quinquennio 2005-2010, la Regione ha investito per la montagna emiliano-romagnola una media di 80 milioni di euro all’anno: per il 2010 obiettivo è di confermare l’impegno e rafforzarlo, tenuto conto che nel 2009 l’impegno regionale ammonta già a 114 milioni di euro.
"Il Programma - ha aggiunto Muzzarelli - rappresenta la cornice all’interno della quale si collocano gli Accordi che prevedono la realizzazione di progetti nei singoli territori. E’ uno strumento fondamentale per dare seguito all’impegno della Regione a favore dei territori montani. Puntiamo a consolidare una scelta di fondo: quella della montagna come luogo strategico dello sviluppo regionale. La Regione continuerà con responsabilità ad agire nell’interesse del territorio, dei cittadini e delle imprese della montagna. Non siamo però più disposti ad accettare in maniera permanente un ruolo di supplenza del Governo".

venerdì 29 gennaio 2010

Non si possono tagliare i fondi agli enti montani in base all'altitudine


La Consulta ha accolto il ricorso della regione Liguria e ha bocciato la norma del dl 112/2008

Lo Stato non può discriminare le Comunità montane sulla base del loro livello altimetrico e conseguentemente tagliare i fondi agli enti che si trovino sotto una determinata soglia d'altitudine. La fissazione di un criterio così rigido per riordinare le Comunità montane non è costituzionalmente illegittima, ma non spetta allo stato, bensì alle regioni. Lo stato può solo indicare dei parametri di massima, ma sempre «in modo generico e non vincolante». Con queste motivazioni la Corte costituzionale, nella sentenza n. 27/2010, depositata ieri in cancelleria, ha accolto il ricorso della regione Liguria e ha dichiarato illegittimo l'art. 76, comma 6-bis, del dl 112/2008 (convertito nella legge 133/2008) con cui il governo aveva tagliato di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011 i trasferimenti erariali a favore delle Comunità montane. Stabilendo, nella Finanziaria 2010, che alla riduzione dei fondi si procedesse prioritariamente «intervenendo sulle Comunità che si trovano ad un'altitudine media inferiore a 750 metri sopra il livello del mare».
Nella decisione redatta dal giudice Paolo Maria Napolitano, la Consulta ha fatto il punto sulle norme statali in materia di comunità montane contenute nella Finanziaria 2008 (art. 2, commi da 17 a 22, della legge 244/2007) e già oggetto di giudizio da parte della Corte con la sentenza n.237/2009. In quelle norme il legislatore statale aveva disposto che le regioni, con proprie leggi, procedessero ad un riordino della disciplina delle comunità montane, in modo da ridurre, a regime, la spesa corrente per il loro funzionamento. Le regioni, nelle leggi di riordino, avrebbero dovuto tener conto di alcuni criteri, indicati nel comma 18 dell'art. 2 della medesima legge finanziaria 2008, che venivano definiti «principi fondamentali».
Tali norme sono state ritenute legittime «in quanto riconducibili alla materia del coordinamento della finanza pubblica e rispondenti ai requisiti che la giurisprudenza costituzionale richiede alle norme statali che fissano i relativi principi».
La Corte ha promosso la Finanziaria 2008 perché «il legislatore statale, in funzione dell'obiettivo di riduzione della spesa corrente per il funzionamento delle comunità montane, e senza incidere in modo particolare sull'autonomia delle regioni», si è limitato a fornire al legislatore regionale alcuni indicatori «che si presentano non vincolanti, né dettagliati, né autoapplicativi e che tendono soltanto a dare un orientamento di massima alle modalità con le quali deve essere attuato tale riordino». Nel dl 112/2008, invece, è accaduto esattamente il contrario. «La previsione, di un criterio altimetrico rigido, quale quello individuato dall'art. 76, comma 6-bis, come strumento per attuare la riduzione dei trasferimenti erariali diretti alle comunità montane», scrivono i giudici delle leggi, «esorbita dai limiti della competenza statale e viola l'art. 117 Cost. Si impone, pertanto, la declaratoria di illegittimità nella parte in cui prevede che le comunità destinatarie della riduzione devono prioritariamente essere individuate tra quelle che si trovano ad una altitudine media inferiore a 750 metri sopra il livello del mare».

Il Consiglio dell'Unione dei Comuni si riunisce il 4 febbraio


Il Consiglio dell’Unione dei Comuni si riunirà giovedì 4 febbraio, alle ore 18.30 nella sede di Fognano (Via Saffi 2).
Tra gli argomenti in discussione, lo schema di convenzione fra la Provincia di Ravenna e l’Unione per l’attuazione di un periodo sperimentale di cogestione delle attività in materia di agricoltura finalizzata, per la ridefinizione delle funzioni e dei rapporti tra i due enti dopo la trasformazione della Comunità Montana in Unione.
Altro argomento, l’accordo di programma per il funzionamento dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SPUNA) e i rapporti con le pubbliche amministrazioni ed i soggetti coinvolti e l'istituzione del tavolo di coordinamento degli SPUNA della provincia di Ravenna.
Si dovrà decidere infine il subentro dell’Unione dei comuni nei prestiti e nei mutui in essere e precedentemente intestati alla disciolta Comunità Montana.

martedì 26 gennaio 2010

Eletto il nuovo Consiglio della Pro Loco casolana


Nell'assemblea del 25 gennaio scorso, è stato eletto il nuovo Consiglio della Pro Loco di Casola Valsenio per il triennio 2010/2012. Tra conferme e rinnovi, il Consiglio risulta composto da 18 persone a cui si affiancano 8 collaboratori esterni, che - con la collaborazione di tanti volontari e delle associazioni casolani - affronteranno la gestione dei principali eventi turistici casolani.
Il consuntivo dei tre anni trascorsi - sia dal punto di vista organizzativo, economico e di partecipazione agli eventi - è stato particolarmente positivo, come hanno osservato il Sindaco Nicola Iseppi, che ha portato il saluto dell'Amministrazione comunale, e la riconfermata Presidente Mirka Monducci.
A condividere con lei le responsabilità dell'Associazione saranno Laura Visani (Vice Presidente), Francesca Poli (Segretaria) e Antonio Norrito (Tesoriere).
Per approfondire l'argomento, rimandiamo alla lettura della notizia pubblicata sul sito del Comune di Casola Valsenio.

giovedì 21 gennaio 2010

La popolazione "tiene"


I dati sulla popolazione residente dicono che Casola chiude il 2009 con un +0,3%. E' un segno di tenuta, che conferma il dato del 2008: si passa dai 2773 residenti del 2008 ai 2782 del 2009.
Risultati analoghi si verificano a Brisighella (+0,9%) e a Riolo Terme (+0,6).
"E' un incremento - come scrive Beppe Sangiorgi ne "Il Resto del Carlino" - che si deve in gran parte all'aumento dei residenti stranieri". Permane infatti un saldo naturale negativo, tra nati e morti, nei tre Comuni collinari (a Casola 20 contro 46). E' positivo invece il saldo migratorio: a Casola ci sono stati 37 emigrati e 72 immigrati, parte dei quali stranieri.
Gli stranieri residenti a Casola Valsenio sono 209 (7,3%, +21 rispetto al 2008), tra cui 71 romeni, 69 albanesi, 20 marocchini e 9 ucraini.

domenica 17 gennaio 2010

Le date della raccolta porta a porta di carta e cartone nel 2010


I sacchi della carta e del cartone vanno messi fuori casa la sera del mercoledi, nelle seguenti date:
6 e 20 GENNAIO
3 e 17 FEBBRAIO
3, 17 e 31 MARZO
14 e 28 APRILE
12 e 26 MAGGIO
9 e 23 GIUGNO
7 e 21 LUGLIO
4 e 18 AGOSTO
1, 15 e 29 SETTEMBRE
13 e 27 OTTOBRE
10 e 24 NOVEMBRE
8 e 22 DICEMBRE

Ogni famiglia ha una dotazione individuale, composta da sacchi colorati e da cartellini (codice a barre) identificativi del proprio codice cliente e/o contratto, da legare a ogni sacco.
I codici a barre vengono spediti dal Gruppo Hera al domicilio del cliente in busta chiusa in quantità di 21 pezzi, ogni qualvolta che, da risultanze informatiche, si verifichi il sottoscorta (10 pezzi).
I sacchi possono essere ritirati gratuitamente presso:
• Stazione Ecologica, via 1° Maggio, a Valsenio;
• Tabaccheria di Stefania Cantagalli, Via Marconi 2;
• Giornali-Tabacchi-Alimentari di Giorgio Cantagalli, Via Sorgente 1.

Conferimento:
• Nell’area urbana di Casola e nella zona industriale di Via 1° Maggio (nell'immagine) i sacchi vanno depositati sulla strada, davanti all’ingresso dell’abitazione.
• Nelle aree rurali i sacchi vanno depositati accanto alle campane stradali di colore giallo adibite alla raccolta di Vetro, Plastica, Lattine.
• I sacchi domestici dovranno pesare circa 5 kg. ed essere esposti vicino all'ingresso delle abitazioni, in posizione accessibile, la sera del solo giorno previsto per l'esposizione.
• Carta/Cartone di dimensioni eccezionali vanno ridotti di volume e lasciati ordinatamente a fianco dei sacchi stessi.

venerdì 15 gennaio 2010

Siamo i primi in Regione: in provincia di Ravenna un impianto fotovoltaico ogni 560 abitanti


La Provincia di Ravenna è prima nella graduatoria regionale degli impianti fotovoltaici installati per numero di abitanti: uno ogni 560 (Ferrara risulta ultima con un impianto ogni 1293 abitanti).
Complessivamente in provincia di Ravenna, nel 2009, risultano 690 impianti (terzo posto, dopo Bologna con 1092 impianti e Modena con 924), per 6750 kilowatt.
Casola Valsenio contribuisce a questo risultato con gli impianti realizzati da "Senio Energia" nell'ultima parte del 2009, a cui si aggiungeranno quelli di Mezzo Mondo, del Centro per l'Infanzia lo Scoiattolo, dell'ex Scuola media, della Biblioteca e dei Vecchi Magazzini.
I 270 kw installati a Casola Valsenio corrispondono al 4% del totale provinciale.
Ne parla Il Resto del Carlino di oggi, con un'intervista all'Assessore provinciale Andrea Mengozzi.

martedì 12 gennaio 2010

La microzonazione sismica del PSC rileva che non ci sono aree ad elevato rischio


Il Piano Strutturale (PSC) dei Comuni dell'area faentina, che è in fase di definitiva approvazione, contiene dati e informazione sul territorio di estremo interesse. Tra questi la microzonazione sismica realizzata attraverso una serie di impegnativi sondaggi del sottosuolo per stimarne la qualità e valutare l'entità dell'amplificazione delle onde sismiche provocate da una scossa di terremoto. L'amplificazione, infatti, varia a seconda della composizione del terreno: il terreno roccioso trasmette i movimenti senza "interferenze" mentre il terreno molle, argilloso, può entrare in 'risonanza' e ampliare le onde telluriche.
"A Casola Valsenio - ha dichiarato a Il Resto del Carlino il geologo Stefano Marabini - il substrato è roccioso, quindi rigido, e l'amplificazione è nulla". Questa caratteristica è comune a tutto il territorio casolano, a differenza di Brisighella dove le zone con valori come Casola sono solo quelle a sud. A Riolo Terme il substrato non è molto rigido per la presenza di argille 'lente'.
Il Piano strutturale dei Comuni dell'area faentina è uno dei pochissimi che ha avviato il piano di microzonizzazione sismica.

domenica 3 gennaio 2010

Tagli alla montagna. Emma Ponzi: "Altro che federalismo! E' il vecchio centralismo contro gli enti locali"


Anche Emma Ponzi, Presidente dell’Unione dei Comuni e Sindaco di Riolo Terme, prende posizione contro i tagli e i provvedimenti della Legge Finanziaria 2010 ai danni della montagna e dei Comuni delle aree interne e montane.
Il primo effetto di questo provvedimento – afferma Emma Ponzi - è la riduzione delle risorse per le amministrazioni locali. Nel caso della nostra Unione si tratta di 46.000 euro di contributo nella parte corrente che vanno ad aggiungersi ai 130.000 già tagliati lo scorso anno, oltre a una quota di investimenti pari a circa 100.000 per anno. E non si prenda – ci tiene a sottolineare il Presidente - a pretesto la riduzione dei costi della politica: già lo scorso anno la nostra Regione ha dimezzato il numero delle Comunità Montane, ha definito la trasformazione in Unione di alcune, fra cui la nostra, con l’azzeramento dei costi degli amministratori”.
Ed ancora “questi ulteriori tagli ai finanziamenti andranno ora ad incidere direttamente sulla possibilità di garantire servizi ai cittadini, taglieranno la possibilità di realizzare nuovi investimenti ed interventi per i territori montani. Più semplicemente, vengono tagliati finanziamenti che fino allo scorso anno venivano spesi direttamente sul territorio, a favore dei nostri cittadini e delle nostre imprese”.
Una situazione che “farà calare anche le risorse per le imprese agricole e per le attività turistiche, scompariranno le agevolazioni di cui godono i privati e si ridurranno le opportunità di accesso ai fondi europei per le imprese localizzate nei territori fino ad adesso considerati montani”.
Da tanto tempo rivendichiamo e aspettiamo una vera riforma federalista”, dichiara la Ponzi. “Purtroppo questa Finanziaria, con i tagli indiscriminati alla montagna, non solo concentra le risorse a Roma e mette in serie difficoltà il sistema di governo del territorio, ma disconosce anche qualsiasi tipo di perequazione a favore dei territori disagiati e quindi più difficili da gestire. Assistiamo ad un’azione di governo che proclama di voler fare del federalismo una propria bandiera ma pratica di fatto una politica centralista, fatta di populismo e facile demagogia spacciando come taglio dei costi della politica, la sottrazione di risorse agli enti locali periferici, dove la politica è quasi volontariato”.
Agire sulla periferia e sugli enti locali minori sembra essere il modo più semplice per fare cassa. “Avevano promesso tagli ai costi della politica, ma nell’ultimo anno il numero dei ministeri è aumentato e si è parlato di sprechi solo rivolgendosi alla periferia, riducendo gli spazi di partecipazione e democrazia. Per il governo è certamente più vantaggioso continuare a finanziare i colossali disavanzi delle grandi città, mantenere ministeri il cui lavoro è assolutamente sconosciuto alla maggioranza degli italiani, piuttosto che mettere gli enti locali in condizione di intervenire a sostegno dei propri cittadini e dei propri territori. Dobbiamo – si chiede polemicamente la Ponzi - aspettare di essere al centro dell’attenzione e vedere riconosciute le nostre fragilità solo quando succedono eventi catastrofici?

Gli auguri del Sindaco Nicola Iseppi per il nuovo anno


Su Antenna 306 - il videoblog della Valle del Senio - gli auguri del Sindaco Nicola Iseppi ai casolani per il Nuovo Anno.