lunedì 12 luglio 2010

Indetta dall'UNCEM per il 13 luglio la "giornata di mobilitazione nazionale della montagna"


La manovra di 24 miliardi, che impone pesanti tagli alle Regioni e agli enti locali, avrà effetti ancor più pesanti sulla già difficile situazione dei Comuni di minore dimensione demografica delle aree interne e montane. I Comuni e gli enti montani e l'UNCEM, (clicca qui per accedere al sito), la loro associazione di rappresentanza, ha proclamato il 13 luglio "Giornata di mobilitazione nazionale della montagna".
In quell'occasione i Sindaci dei Comuni montani e gli amministratori delle Comunità montane e delle Unioni dei Comuni montani consegneranno ai Prefetti l'ordine del giorno approvato dall'UNCEM sulla grave situazione della finanza dei Comuni e degli enti montani e con le richieste di modifica della manovra.
La manovra taglia pesantemente le risorse per Comuni e Regioni, ma le sue conseguenze rischiano di essere ancor più devastanti per i Comuni montani, perché si aggiungono ai tagli decisi dal Governo della destra (PdL e Lega Nord ...il partito del federalismo delle chiacchiere) nella Finanziaria del 2010.
Hanno azzerato la "montanita'"della maggior parte dei Comuni dell'Appennino, hanno cancellato il Fondo nazionale della montagna, hanno eliminato il fondo per gli investimenti che andava a beneficio soprattutto dei piccoli Comuni, hanno negato il trasferimento di quanto dovuto ai Comuni per effetto dell'eliminazione dell'Ici, hanno eliminato le agevolazioni sul gasolio nelle aree non servite dal metano e ora, con la manovra di 24 miliardi, tagliano i trasferimenti erariali verso i Comuni colpendo la tenuta dei bilanci e la capacità di erogare fondamentali servizi alla popolazione, azzerano le indennità agli amministratori delle Unioni dei Comuni e delle Comunità Montane ma non esitano a nominare nuovi Ministri e Sottosegretari, mettono a rischio la sopravvivenza del sistema scolastico delle aree montane, minacciano l'esistenza di centinaia di farmacie ubicate nei piccoli Comuni di montagna, sottraggono la possibilità per i Comuni montani di partecipare a progetti in campo energetico e ambientale.
Tagliano e basta, colpendo la capacità dei Comuni e delle aree montane di partecipare e contribuire alla ripresa del Paese. Questa manovra non valorizza la montagna: la penalizza e rischia di accentuarne la marginalizzazione. A questa politica diciamo no con tutte le nostre forze.

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