giovedì 19 luglio 2012

Cosa puoi dire della Romagna?

Pubblichiamo la recensione di Jacopo Cirillo (www.finzionimagazine.it) all'ultimo libro di Cristiano Cavina, "Romagna mia!"

Cosa puoi dire della Romagna? Io ci sono nato e cresciuto fino ai diciannove anni e poi, negli undici successivi, ci sono tornato come un innamorato torna dalla sua morosa con cui sta bene, eh, ma sta bene anche solo nel ricordarla e cullarsi ogni tanto tra le sue curv… ehm colline. Perché come dice il casolano Cristiano Cavina, "la Romagna in fin dei conti è più un'invenzione dei suoi abitanti che una precisa espressione geografica: uno stato della mente, insomma, un'isola del carattere". Ecco: la Romagna è un carattere, ed è per questo che te la porti con te, dovunque tu vada.
Definirla allora si fa difficile: non ha confini riconosciuti, o comunque sono molto labili, comprende entro di sè differenze di linguaggio, carattere, storia e regione (sentite come parla Valentino Rossi, quello mica è marchigiano). E allora, come una scatola nera in cui non puoi entrare, l'unica cosa è definirne i contorni e lasciare all'immaginazione – e soprattutto a quello che si vuole immaginare – ciò che risiede all'interno di questa El Dorado dell'anima.
Cristiano Cavina, di Casola Valsenio, paese dei Matti, di Alfredo Oriani, delle Erbe Aromatiche e dei Frutti Dimenticati, traccia i contorni della Romagna attraverso le sue storie, che in fondo sono simili alle mie, che sono di Faenza, o dei miei amici di Modigliana, Tredozio, Lugo o addirittura Cesena. La Romagna non è fatta di terra, né di confini. A pensarci bene non è nemmeno fatta di storie, ma piuttosto da storie. La Romagna è un discorso attorno alla Romagna, come la letteratura è un discorso attorno ai libri. E' per questo che ce la portiamo fisicamente dietro: è nelle nostre "zeta" strisciate, nei nostri strafalcioni ("ho rimasto dieci euro"), nelle "esse" che fanno le capriole e nella cadenza che sembra un liscio. Nella prossemica, che vogliamo sempre abbracciare tutti, e nell'allegria. Nel vedere sempre il lato positivo delle cose, soprattutto davanti a un bel bicchiere di vino. Rosso, ovviamente, ma quello non si dovrebbe neanche specificare.
Cristiano Cavina – Romagna mia! – Contromano Laterza 2012 – 121 pagine – dodici euro

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