Pubblichiamo la recensione di Jacopo Cirillo (www.finzionimagazine.it) all'ultimo libro di Cristiano Cavina, "Romagna mia!"
Cosa puoi dire della Romagna? Io ci sono nato e cresciuto fino ai diciannove anni e poi, negli undici successivi, ci sono tornato come un innamorato torna dalla sua morosa con cui sta bene, eh, ma sta bene anche solo nel ricordarla e cullarsi ogni tanto tra le sue curv… ehm colline. Perché come dice il casolano Cristiano Cavina, "la Romagna in fin dei conti è più un'invenzione dei suoi abitanti che una precisa espressione geografica: uno stato della mente, insomma, un'isola del carattere". Ecco: la Romagna è un carattere, ed è per questo che te la porti con te, dovunque tu vada.
Definirla allora si fa difficile: non ha confini riconosciuti, o comunque sono molto labili, comprende entro di sè differenze di linguaggio, carattere, storia e regione (sentite come parla Valentino Rossi, quello mica è marchigiano). E allora, come una scatola nera in cui non puoi entrare, l'unica cosa è definirne i contorni e lasciare all'immaginazione – e soprattutto a quello che si vuole immaginare – ciò che risiede all'interno di questa El Dorado dell'anima.
Cristiano Cavina, di Casola Valsenio, paese dei Matti, di Alfredo Oriani, delle Erbe Aromatiche e dei Frutti Dimenticati, traccia i contorni della Romagna attraverso le sue storie, che in fondo sono simili alle mie, che sono di Faenza, o dei miei amici di Modigliana, Tredozio, Lugo o addirittura Cesena. La Romagna non è fatta di terra, né di confini. A pensarci bene non è nemmeno fatta di storie, ma piuttosto da storie. La Romagna è un discorso attorno alla Romagna, come la letteratura è un discorso attorno ai libri. E' per questo che ce la portiamo fisicamente dietro: è nelle nostre "zeta" strisciate, nei nostri strafalcioni ("ho rimasto dieci euro"), nelle "esse" che fanno le capriole e nella cadenza che sembra un liscio. Nella prossemica, che vogliamo sempre abbracciare tutti, e nell'allegria. Nel vedere sempre il lato positivo delle cose, soprattutto davanti a un bel bicchiere di vino. Rosso, ovviamente, ma quello non si dovrebbe neanche specificare.
Cristiano Cavina – Romagna mia! – Contromano Laterza 2012 – 121 pagine – dodici euro
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