lunedì 6 settembre 2010

Due parole sulla caldaia a cippato


Come avrete visto dal sito del PdL di Casola, la minoranza consiliare ha interrogato il consiglio riguardo la "caldaia a cippato". Visto che i loro dubbi sono più che leciti (ed alcuni erano sorti anche a me) ho cercato un pò di dati in giro ed alcune risposte. Con queste poche righe non voglio, naturalmente, sostituire la risposta ufficiale che verrà data in consiglio, ma semplicemente aggiungere qualche dato e dare un'opinione su un argomento che mi interessa.
L'argomento più scottante è il costo (315.000€). Come sottolinea Mandaro in un commento dello Spekkietto, è lungo da ammortare. Questo naturalmente è vero, ma la "caldaia a cippato" non è una "stufa della nonna", pur funzionando nella stessa maniera. Ciò che ne eleva il costo è il sistema di caricamento automatico del cippato e una serie di tre filtri utili ad eliminare gli agenti inquinanti. A questo scopo la comunità europea (EU), che crede negli investimenti sulle biomasse (altrimenti non avrebbe stanziato dei fondi), ti aiuta nel pagamento della maggior parte del costo. A differenza di quello che lo stato italiano faceva anni fa, ovvero finanziare totalmente i progetti , la Comunità Europea agisce in modo da responsabilizzare l'ente che decide di investire i suoi fondi. Su un totale di 100 (per esempio), la EU ti da 70 e tu ci devi mettere 30. Questo, a volte, ti costringe ad accendere un mutuo, ma ti vincola al progetto. In altre parole la EU ti chiede di essere convinto del progetto e dell'investimento, tanto quanto ne sono loro (che ci mettono il 70). Se vi state chiedendo se, con quel mutuo acceso, si poteva fare una caldaia a metano (che inquina meno), la risposta è sì. Ma la EU non da finanziamenti per caldaie a metano e il metano non crea una "filiera corta" come succederà con i contadini di Casola. Questa filiera ha lo scopo di utilizzare materia di scarto per produrre energia (arbusti, rami caduti, tralci potati che altrimenti andrebbero bruciati o lasciati marcire). Una caldaia a metano non genera nulla di tutto questo: usi il gas e paghi l'HERA.
Come ho già detto, l'ammortamento è un altro svantaggio della "caldaia a cippato". Ci vogliono 10/15 anni per ammortizzarne il costo grazie al risparmio derivante dall'acquisto del cippato. Per produrre un kW di energia dal cippato si spende otto volte in meno rispetto a quello che si spende per produrlo con gasolio, senza considerare che le variazioni di mercato del legno sono praticamente nulle, mentre il gasolio ha subito un aumento del 50% nell'ultimo decennio. Il costo di manutenzione della caldaia è praticamente nullo.
Passiamo ora all'inquinamento. Prima considerazione: vi sembra possibile che la EU proponga progetti ad alto rischio ambientale? Io penso di no ed in effetti, andando a spulciare un po' in giro nella rete, l'inquinamento prodotto da una caldaia a cippato è inferiore (a parte la CO - monossido di carbonio-) a quello prodotto da una caldaia a gasolio (come sarà nel nostro caso, dove la "caldaia a cippato" sostituirà la vecchia caldaia a gasolio delle scuole elementari).
Sulla base di uno studio dell'ENEA, le polveri sottili e tutti gli altri agenti inquinanti prodotti da una "caldaia a cippato" (principalmente ossidi di azoto) sono uguali a quelle di un'auto a norma EU. Un altro agente inquinante prodotto è l'anidride carbonica (CO2) . In questo caso il bilancio è zero nel senso che, lasciare marcire i rami nel sottobosco produce la stessa quantità di anidride carbonica del ramo bruciato (essendo la CO2 il prodotto di una combustione completa). Come vi ho anticipato, l'unico problema è la produzione di monossido di carbonio (che è il prodotto di una combustione incompleta). Dalle analisi risulta tre volte superiore rispetto ad un'auto. Ma gli alberi ci aiutano ad abbatterlo e a Casola si può dire tutto ma non che manchino gli alberi e gli spazi verdi.
Tutti gli agenti inquinanti che vi ho elencato possono essere ancora ulteriormente ridotti fabbricando cippato di alta qualità (ovvero con una percentuale di acqua inferiore al 20%) che migliora la combustione e riduce la quantità di reazioni incomplete.
L'uso della "caldaia a cippato" nelle scuole può creare qualche dubbio? Gli agenti inquinanti sono al livello di un'auto e il comignolo per lo scarico dei fumi sarà posto oltre l'altezza del tetto delle scuole. La "caldaia a cippato" produrrà energia come la vecchia caldaia a gasolio e il suo uso è più giustificato in fabbricati grandi (ma non immensi) come la scuola. La ragione? E' semplice: l'energia prodotta per una scuola sarà in linea con il cippato che verrà prodotto da contadini casolani. Se alla "caldaia a cippato" venisse chiesto di produrre molta più energia, ad esempio per alimentare una fabbrica, allora l'uso di questo tipo di caldaia perderebbe di significato. Servirebbe molto più cippato, dovrebbe essere trasportato da altri luoghi o prodotto da legno da taglio, i costi aumenterebbero e la "filiera corta" scomparirebbe.
Concludo suggerendovi di guardare su internet quanti esempi di caldaie a cippato ci sono, installati in qualsiasi città e utili ad alimentare qualsiasi tipo di struttura. Solo per capire se sarà un buon investimento oppure no.
Cristiano Albonetti
PS: Chi desidera conoscere le fonti (siti internet) da cui ho tratto le informazioni, me lo faccia sapere inviandomi una mail a c.albonetti@bo.ismn.cnr.it

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