sabato 25 settembre 2010

6 ottobre, presentazione pubblica di due progetti finanziati con i Fondi europei (POR-FESR): Chiesa di Sopra e Giardino delle Erbe

Il Programma Operativo Regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale 2007-2013 mette a disposizione fondi per avvicinare la nostra Regione agli importanti obiettivi di Lisbona e di Göteborg.
Il Programma Operativo Regionale ha dunque l'obiettivo, comune ai singoli assi di intervento, di collocare l’Emilia-Romagna nel contesto delle regioni europee di eccellenza.
Sono quattro gli Assi previsti dal Por Fesr, suddivisi a loro volta in Attività, che prevedono sia la promozione di interventi pubblici sia il sostegno alle imprese attraverso i bandi.
Il Comune di Casola Valsenio - nell'ambito di un programma definito nell'Unione dei Comuni, in accordo con la Provincia di Ravenna - ha ottenuto finanziamenti dall’Asse IV del POR-FESR per progetti di valorizzazione e riqualificazione del territorio e del patrimonio storico e culturale. In particolare, le progettazioni dei tre Comuni dell'Unione sono finalizzate al "Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola e i suoi percorsi: creazione di centri visite, allestimenti didattici e aree attrezzate.”
L’Amministrazione Comunale invita la cittadinanza a partecipare alla presentazione dei due progetti che interessano il territorio casolano, il restauro e consolidamento della Chiesa di Sopra e il riallestimento del Giardino delle Erbe "Augusto Rinaldi Ceroni", che si svolgerà mercoledì 6 ottobre 2010, alle ore 20,45 nella Sala del Consiglio Comunale.
Interverranno:
- Nicola Iseppi, Sindaco di Casola Valsenio;
- Arch. Aida Morelli, progettista della “Riqualificazione del Giardino delle Erbe”;
- Ing. Marco Campoli, progettista del “Restauro e consolidamento della Chiesa di Sopra”;
- Arch. Fausto Salvatori, Capo ufficio tecnico del Comune di Casola Valsenio.

giovedì 23 settembre 2010

Con la raccolta differenziata al 55%, la stazione ecologica Hera di Casola Valsenio si rinnova


A Casola Valsenio cresce la raccolta differenziata e, non a caso, aumenta l’utilizzo della stazione ecologica. Negli ultimi tre anni (2007-2009) la raccolta differenziata si è portata dal 37,2% al 55%, e gli accessi annuali alla stazione ecologica di via 1° Maggio sono passati da 2.919 a 4.564 (in media 380 al mese).
Per fare fronte al crescente afflusso, che richiede maggiori spazi per il conferimento dei rifiuti e un’organizzazione diversa dell’area, sono iniziati da pochi giorni i lavori di ampliamento e adeguamento della stazione ecologica, punto di riferimento per la cittadinanza, da cui transita oltre la metà dell’intera raccolta differenziata.
La sua superficie complessiva passerà dagli attuali 945 mq a circa 1.250 mq. Saranno ampliate le piazzole dedicate al conferimento di rifiuti legnosi, ferrosi e potature, delimitate da apposite sponde. L’intervento consentirà di aumentare gli spazi di manovra dei mezzi in modo da agevolare le operazioni di scarico da parte dei cittadini e conferire i rifiuti in modo più ordinato.
L’intera area della stazione ecologica, per ridurne l’impatto visivo, sarà poi schermata da un telo oscurante e da una siepe sempreverde.
Trattandosi di un servizio molto utilizzato e apprezzato dalla cittadinanza, per non creare disagi l’intervento sarà organizzato da Hera in modo tale da non interromperlo: la stazione ecologica sarà quindi accessibile per l’intera durata dei lavori che termineranno, salvo inconvenienti, entro l’anno.
L’intervento avrà un costo di circa 160.000 euro parte dei quali, con l’approvazione della Provincia di Ravenna, finanziati dalla Regione Emilia-Romagna, all’interno del Piano di Azione Ambientale 2008-2010.
L'ampliamento era un impegno del nostro programma amministrativo" commenta il Sindaco Nicola Iseppi. "Sarà nostro dovere promuovere ancora di più la raccolta differenziata e il rispetto per l'ambiente verso la cittadinanza. Nonostante gli ottimi risultati già raggiunti, vogliamo incrementare notevolmente gli accessi e i conferimenti perché Casola Valsenio deve eccellere nel rispetto e nella sostenibilità ambientale”.

martedì 21 settembre 2010

Lunedì 27 settembre si riunisce il Consiglio comunale


Il Consiglio comunale di Casola Valsenio si riunirà lunedì 27 settembre 2010 alle ore 20.30. Dopo le comunicazioni del Sindaco, la presentazione di eventuali interrogazioni e l’approvazione dei verbali della precedente seduta consiliare, verrà data risposta a tre interrogazioni presentate nel Consiglio comunale del 29 luglio (una riguardava la messa in sicurezza di una frana, un'altra la possibilità di rendere visibili le sedute consiliari in web streaming, e un'altra ancora l'installazione di una caldaia a legna (cippato) per riscaldare la scuola elementare e media.

Verifica sullo stato di attuazione dei programmi, dei progetti e del permanere degli equilibri di bilancio
Entro il mese di settembre il Consiglio comunale, come prevede la legge, deve procedere (punto 5) alla verifica dell'attuazione dei programmi amministrativi e di investimento e all'accertamento dell'equilibrio di bilancio. L'esposizione dell'oggetto è affidta all'assessore al bilancio, Milena Barzaglia.

Subito dopo, l'Assessore ai Lavori pubblici, Claudio Ricciardelli, presenterà (punto 6) l'aggiornamento dell'elenco annuale e del Piano Triennale delle Opere pubbliche.
Le variazione di bilancio, invece (punto 7) verranno illustrate dall'Assessore Milena Barzaglia.

Cambio di classificazione di due edifici privati (adozione di variante al PRG)
Da parte di due proprietari di civile abitazione è pervenuta la richiesta di revisione della classificazione degli edifici di loro proprietà per cui si procede in merito (punto 8).

lunedì 20 settembre 2010

Sabato 25 settembre, assemblea politico-programmatica di Uniti per Casola


Sabato 25 settembre alle ore 15, nella sede PD in Piazza Oriani 11 a Casola Valsenio, si riunirà l'Assemblea politico-programmatica della colizione di centrosinistra "Uniti per Casola". Tema dell'incontro è “Un anno di amministrazione”.
Introdurrà la riunione Cristiano Albonetti, capogruppo in consiglio comunale.
Seguirà l'intervento dei responsabili delle forze politiche che compongo la coalizione. Concluderà il dibattito l'intervento del Sindaco di Casola Valsenio, Nicola Iseppi.
L'assemblea è aperta al pubblico, e saranno graditi interventi per una serena e proficua analisi.

lunedì 6 settembre 2010

Due parole sulla caldaia a cippato


Come avrete visto dal sito del PdL di Casola, la minoranza consiliare ha interrogato il consiglio riguardo la "caldaia a cippato". Visto che i loro dubbi sono più che leciti (ed alcuni erano sorti anche a me) ho cercato un pò di dati in giro ed alcune risposte. Con queste poche righe non voglio, naturalmente, sostituire la risposta ufficiale che verrà data in consiglio, ma semplicemente aggiungere qualche dato e dare un'opinione su un argomento che mi interessa.
L'argomento più scottante è il costo (315.000€). Come sottolinea Mandaro in un commento dello Spekkietto, è lungo da ammortare. Questo naturalmente è vero, ma la "caldaia a cippato" non è una "stufa della nonna", pur funzionando nella stessa maniera. Ciò che ne eleva il costo è il sistema di caricamento automatico del cippato e una serie di tre filtri utili ad eliminare gli agenti inquinanti. A questo scopo la comunità europea (EU), che crede negli investimenti sulle biomasse (altrimenti non avrebbe stanziato dei fondi), ti aiuta nel pagamento della maggior parte del costo. A differenza di quello che lo stato italiano faceva anni fa, ovvero finanziare totalmente i progetti , la Comunità Europea agisce in modo da responsabilizzare l'ente che decide di investire i suoi fondi. Su un totale di 100 (per esempio), la EU ti da 70 e tu ci devi mettere 30. Questo, a volte, ti costringe ad accendere un mutuo, ma ti vincola al progetto. In altre parole la EU ti chiede di essere convinto del progetto e dell'investimento, tanto quanto ne sono loro (che ci mettono il 70). Se vi state chiedendo se, con quel mutuo acceso, si poteva fare una caldaia a metano (che inquina meno), la risposta è sì. Ma la EU non da finanziamenti per caldaie a metano e il metano non crea una "filiera corta" come succederà con i contadini di Casola. Questa filiera ha lo scopo di utilizzare materia di scarto per produrre energia (arbusti, rami caduti, tralci potati che altrimenti andrebbero bruciati o lasciati marcire). Una caldaia a metano non genera nulla di tutto questo: usi il gas e paghi l'HERA.
Come ho già detto, l'ammortamento è un altro svantaggio della "caldaia a cippato". Ci vogliono 10/15 anni per ammortizzarne il costo grazie al risparmio derivante dall'acquisto del cippato. Per produrre un kW di energia dal cippato si spende otto volte in meno rispetto a quello che si spende per produrlo con gasolio, senza considerare che le variazioni di mercato del legno sono praticamente nulle, mentre il gasolio ha subito un aumento del 50% nell'ultimo decennio. Il costo di manutenzione della caldaia è praticamente nullo.
Passiamo ora all'inquinamento. Prima considerazione: vi sembra possibile che la EU proponga progetti ad alto rischio ambientale? Io penso di no ed in effetti, andando a spulciare un po' in giro nella rete, l'inquinamento prodotto da una caldaia a cippato è inferiore (a parte la CO - monossido di carbonio-) a quello prodotto da una caldaia a gasolio (come sarà nel nostro caso, dove la "caldaia a cippato" sostituirà la vecchia caldaia a gasolio delle scuole elementari).
Sulla base di uno studio dell'ENEA, le polveri sottili e tutti gli altri agenti inquinanti prodotti da una "caldaia a cippato" (principalmente ossidi di azoto) sono uguali a quelle di un'auto a norma EU. Un altro agente inquinante prodotto è l'anidride carbonica (CO2) . In questo caso il bilancio è zero nel senso che, lasciare marcire i rami nel sottobosco produce la stessa quantità di anidride carbonica del ramo bruciato (essendo la CO2 il prodotto di una combustione completa). Come vi ho anticipato, l'unico problema è la produzione di monossido di carbonio (che è il prodotto di una combustione incompleta). Dalle analisi risulta tre volte superiore rispetto ad un'auto. Ma gli alberi ci aiutano ad abbatterlo e a Casola si può dire tutto ma non che manchino gli alberi e gli spazi verdi.
Tutti gli agenti inquinanti che vi ho elencato possono essere ancora ulteriormente ridotti fabbricando cippato di alta qualità (ovvero con una percentuale di acqua inferiore al 20%) che migliora la combustione e riduce la quantità di reazioni incomplete.
L'uso della "caldaia a cippato" nelle scuole può creare qualche dubbio? Gli agenti inquinanti sono al livello di un'auto e il comignolo per lo scarico dei fumi sarà posto oltre l'altezza del tetto delle scuole. La "caldaia a cippato" produrrà energia come la vecchia caldaia a gasolio e il suo uso è più giustificato in fabbricati grandi (ma non immensi) come la scuola. La ragione? E' semplice: l'energia prodotta per una scuola sarà in linea con il cippato che verrà prodotto da contadini casolani. Se alla "caldaia a cippato" venisse chiesto di produrre molta più energia, ad esempio per alimentare una fabbrica, allora l'uso di questo tipo di caldaia perderebbe di significato. Servirebbe molto più cippato, dovrebbe essere trasportato da altri luoghi o prodotto da legno da taglio, i costi aumenterebbero e la "filiera corta" scomparirebbe.
Concludo suggerendovi di guardare su internet quanti esempi di caldaie a cippato ci sono, installati in qualsiasi città e utili ad alimentare qualsiasi tipo di struttura. Solo per capire se sarà un buon investimento oppure no.
Cristiano Albonetti
PS: Chi desidera conoscere le fonti (siti internet) da cui ho tratto le informazioni, me lo faccia sapere inviandomi una mail a c.albonetti@bo.ismn.cnr.it